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Destinations

Lapio

Il comune di Lapio sorge nell'area della Valle del Calore ed è situato a 480 metri sul livello del mare. Il suo nome, probabilmente, deriva dal latino apis, ape, o lapideus, luogo sassoso. Si tratta di un comune collinare con origini che risalgono al tardo periodo antico. Il centro abitato sorge sulla cima di una collina, circondato da terreni agricoli fertili e domina la valle del fiume Calore. La zona è caratterizzata da lunghe file di alberi come salici, pioppi e ontani napoletani, che prosperano in ambienti umidi. Nel territorio comunale, si estendono dolci colline coperte da coltivazioni agricole, intervallate da aree boschive con alberi come pini, castagni, aceri, cerri e roverelle. Durante l'autunno, questi boschi si tingono di vivaci tonalità di ruggine e giallo, creando un habitat ideale per piccoli mammiferi come ricci, lepri, moscardini, volpi e donnole. Tra i rami degli alberi boschivi, nidificano vari uccelli, tra cui quaglie, beccacce, colombacce, tortore, cuculi, merli e ghiandaie. Sulle colline di Lapio, grazie al vitigno noto ai latini come Vitis Apiana, ottenuto dalla sua attrattiva per le api, in quanto sono particolarmente attratte dalla dolcezza di quest'uva, si produce il prestigioso vino bianco Fiano di Avellino DOCG, considerato uno dei migliori vini italiani. Il vitigno si adatta perfettamente all'ambiente di Lapio, conferendo al vino un sapore e profumo intensi e delicati, con caratteristiche aromatiche uniche e riconoscibili.

Tradizioni

Fiano love fest

Nel pieno borgo di Lapio, il primo weekend di agosto, si esalta il vino con la manifestazione del Fiano Love Fest, cui partecipano gli stand delle cantine più importanti del territorio. La manifestazione è organizzata dalla Proloco Lapiana e celebra soprattutto il Fiano di Avellino DOCG. Il Festival prevede non solo vino e cibo, ma anche visite guidate nelle cantine e la partecipazione alle degustazioni guidate con slow food e all’ascolto di artisti musicali.

I misteri di Lapio

E’ una tradizione pasquale che consiste nella rappresentazione del giorno della crocifissione di Cristo e si rinnova da oltre due secoli. Le celebrazioni partono il Giovedì Santo, quando si “legano le camapane” e due uomini suonano il tamburo e la tromba in maniera straziante cercando Gesù. La manifestazione continua il Venerdì Santo con l’esposizione di statue in cartapesta, che sono definite “Misteri”, raffiguranti le scene più drammatiche legate alla morte di Cristo: Passione e Via Crucis.

Le Luminarie di Santa Caterina

La festività consiste nell’accensione di falò in ogni quartiere per la processione di Santa Caterina d’Alessandria. L’intera comunità, dopo aver celebrato il rito di accensione del proprio fuoco, si sfida a colpi di focaroni. I fuochi annunciano l’inizio del ciclo religioso, che si concluderà con la Passione e la Pasqua, portatrice di una nuova stagione che si spera fertile. Il tutto si conclude con la premiazione destinata al falò più “luminoso”.

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Piatti e prodotti tipici

MogliatielliPiatto povero realizzato con le interiora di agnello lattante (trippa e intestino). Una leggenda popolare, diffusa sul territorio, vuole che i servitori del feudatario di Lapio, costretti dal loro signore a nutrirsi degli avanzi, li inventarono e li denominarono “involtini di trippa e intestino”.

Fiano di Avellino DOCG Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale, che ha le sue origini al tempo dei romani e con il passare del tempo, nonostante dei periodi difficili, è diventato uno dei vitigni più coltivati della provincia di Avellino. Il sapore è delicato, corposo ed ha evidenti note floreali.

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